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"Si può educare alla Misericordia?"

Articolo scritto dai ragazzi

dopo il Campo Scuola Estivo GG 2016

In un mondo di egoismo e conflitti sociali, Papa Francesco ha indetto nel 2016 l’Anno della Misericordia.

Anno in cui essere toccati e trasformati dalla misericordia di Gesù, per diventarne testimoni autentici.

Ed è quello che è successo a noi, ragazzi del gruppo Giovanissimi, grazie all’esperienza regalataci da Andrea, Paolo e Riccardo.

Gli educatori ci hanno accompagnato in un viaggio attraverso i cinque continenti volto a salvare “Mercy Raiders”.

In ogni giorno della settimana, a partire dal lunedì 25 luglio, abbiamo vissuto le opere della misericordia, sia in modo attivo che passivo.

Abbiamo visitato l'Egitto, la Cina, il Perù, Stonehenge, il Nepal e L’ Antica Roma.

Tra tutte le meravigliose avventure, e credo di poter parlare a nome di tutti i componenti del gruppo, quelle che più ci rimarranno impresse sono state vissute in Cina e in Perù.

In Cina abbiamo avuto la rara opportunità di provare ad affidarci completamente ad un estraneo (il prossimo), diventando pellegrini affamati ed assetati, per testare quanto nell’odierna società il nostro prossimo sia disposto a vedere un pò di Gesù in noi, offrendoci un pasto e magari un alloggio.

Tutti abbiamo provato sulla nostra pelle, forse per la prima volta, quanto possa fare male un rifiuto nel momento del bisogno, facendoci anche riflettere sulle volte che noi per primi abbiamo detto di “NO” senza curarci del dispiacere che potevamo creare nel nostro prossimo.

Abbiamo anche però provato quanto calore possa regalare un “SI”, e come questo “SI” possa cancellare tutti i “NO” ricevuti in precedenza.

In Perù, siamo partiti con l’intento di consolare gli afflitti e visitare gli infermi.

All’inizio eravamo tutti alquanto impacciati e non sapevamo bene come approcciarci con gli ospiti del “Villaggio senza Barriere” di Cà Bortolani di Savigno, ma a questo ci hanno pensato loro mettendoci a nostro agio, chi giocando a briscola, chi con una partita a calcetto, chi dilettandosi con i capelli.

In quel giorno, “GRAZIE” al piccolo infortunio di Paolo abbiamo visto come chi ha veramente meno di noi sia capace di darci tutto quello che ha.

Speciale ringraziamento a Christian, un ragazzo handy che ci ha toccato il cuore, prodigandosi, nonostante le sue difficoltà motorie, nell’assistere Paolo con una generosità senza limiti.

Ma la veglia intorno al fuoco è stata sicuramente il momento più toccante. Un momento pieno di ringraziamenti, scuse, parole dette e non dette... un momento dove liberarsi di tutto.

Siamo partiti con l’intento di salvare Mercy Raiders per poi scoprire che “Mercy Raiders” siamo noi, imparando che chi salva il prossimo salva anche se stesso.

Una settimana senza tempo dove semplicemente essere se stessi, un cammino verso quella che può essere l’indulgenza plenaria, tante risate, tante lacrime, tanto cibo e tanto amore. Questo è il campo del GG o  Gruppo Giovanissimi!!!

Ora lascio la parola ai miei compagni di viaggio e per rispondere al quesito iniziale “Si può educare alla misericordia?” lascio il giudizio ai nostri lettori, invitandoli a cercare e trovare tra le nostre parole quello spirito soave di comunione ed amicizia che ci è entrato nell’intimo e spero resti lì per sempre!

Un Grazie di Cuore agli educatori del gruppo GG.

 

Flò

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…Mi ricordo come fosse ieri , la prima volta che sono venuto in parrocchia. Mi sentivo come un pulcino che non aveva più la sua mamma chioccia, mi sentivo a disagio. Però non me lo sarei mai e dico mai aspettato che riuscissi a trovare una famiglia con loro. Ci siamo picchiati, ci siamo fatti degli scherzi a vicenda, mi avete legato come un salame. Abbiamo passato insieme momenti tristi, momenti belli , abbiamo pianto insieme. Penso che senza di voi in questo momento io non sarei nulla di quello che sono adesso. In questo momento sto piangendo, ma non perché sono triste ma perché sto ripensando a tutte le belle cose che abbiamo fatto insieme in questi 3 anni e me le ricordo tutte e dico tutte perche non andranno mai via dal mio cuore. Resteranno scolpite lì e ve lo posso promettere anche ora, subito senza neanche pensarci, che vi ricorderò per sempre. Perché siete stata la cosa più bella che mi potesse capitare fino ad ora…

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Federico

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Sette giorni, in un luogo dove spazio e tempo non esistono,

Sette giorni, per vivere ogni istante della nostra vita con occhi diversi,

Sette giorni, per scoprire una nuova avventura e una nuova famiglia,

Sette giorni, per accorgersi che, nel mondo, non esisto solo io, ma anche

“tu”, “lui”, “Voi” o “Loro” e che tutti insieme formiamo un enorme

“NOI”.

 

Giulia

 

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...Per me, come per altri, si è trattata dell'ultima settimana a Casa Corona ,dell'ultimo anno nel Gruppo Giovanissimi in veste di "ragazzi" ma assieme alla nostalgia e anche un po' di tristezza, non posso che conservare un meraviglioso ricordo di ciò che è stato, di ogni singolo momento, anche quelli che hanno messo alla prova il Gruppo. Quello che posso dire di aver compreso è che non si smette mai di imparare, imparare ad aprirsi agli altri, e che né la sfiducia nel prossimo né la diffidenza o tanto meno la pigrizia ci devono precludere l'ascolto di chi ci è vicino, perché spesso può rappresentare un tesoro immane per noi. Vorrei ringraziare  di cuore tutti quelli che hanno condiviso questi tre anni con me, dai veterani '98 alle nuove reclute di prima superiore, alle nostre cuoche , rosa e Francesca, per terminare con un ringraziamento speciale  ai nostri Animatori/Educatori, Ricky, Paul e Aure, che ci hanno guidati, supportati e sopportati per tutto questo tempo. Tutto questo mi rimarrà sempre nel cuore...

 

Eloisa

 

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Il campo gg è stata un'esperienza totalmente nuova per me; e una delle più belle della mia vita.
Non avevo mai avuto a che fare con un'esperienza così ben organizzata e così completa in tutti i suoi aspetti. Penso che il campo mi abbia cambiato. Arrivato lì, ho trovato degli educatori come non ne avevo mai visti: con la voglia di fare e con il giusto mix tra divertimento e serietà. Ma cosa più importante, ho trovato persone fantastiche, da poter considerare *veri* amici; che mi hanno accettato nonostante tutto: la mia età, il mio carattere e i miei difetti. Il tema del campo, le “OPERE DI MISERICORDIA”, è stato una vera e propria lezione di vita. Avevo già affrontato l'argomento dal punto di vista di animatore in Estate Ragazzi; ma il campo mi ha fatto riflettere mostrandomi le opere in maniera molto più diretta e concreta.

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Francesco

 

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Dopo aver partecipato alle esperienze del campo GG di quest' anno, mi sono reso conto che alcune volte,  inaspettatamente, riceviamo più di quel che diamo e che senza gli altri non siamo nessuno e non siamo capaci di nulla.

 

Samuele

 

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Un'esperienza unica, ricca di emozioni e divertimento; fondata sull' approfondimento e la messa in pratica delle opere di misericordia. Un'occasione per trascorrere del tempo con i propri amici,  conoscerne nuovi  e respirare il clima sereno  di una famiglia. Ciò che si vive al campo è a dir poco fuori dal comune.

Dopo quest'avventura  posso dire  di aver maturato molti ideali e  di essere cresciuta grazie soprattutto  allo staff di educatori e di cuoche, sempre disponibili e cordiali.

Federica

 

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Campo GG 2016: Un'esperienza emozionante resa sopratutto a colori dalle persone incontrate lungo il percorso di questo strabiliante campo. Persone che ci hanno trasmesso dei veri valori in un campo guidato dalle opere di misericordia: opere che hanno letteralmente riempito le nostre giornate.   
La ricetta:

  • un mix di svariate emozioni;

  • una generosa dose di insegnamenti;

  • un contorno di fantastiche persone incontrate e conosciute.

Ingredienti che da soli potrebbero significare poco, ma che insieme hanno dato vita ad un piatto davvero unico: il CAMPO GG 2016.

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Giacomo

 

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...in questo campo la cosa più diversa di tutte siete stati voi educatori. Siete stati, per me, amici, fratelli, famiglia, sullo stesso gradino nel quale sto io. Perciò grazie. Grazie per avermi fatto scoprire un mondo nuovo, per avermi aiutato, per avermi fatto sentire a casa, per avermi tenuto la mano nei momenti no e per avermi spronato, sempre...

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Alice

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