top of page

Ci presentiamo:

siamo il Gruppo Giovanissimi

della Parrocchia di Crespellano-Pragatto.

 

Essere adolescenti vuol dire vivere un momento di vita ineguagliabile ed irripetibile, dove queste giovani “personcine” sono bombardate da un’immensa quantità di richieste e di stimoli da parte dell’ambiente circostante.

Adolescenza è quindi un periodo di crescita nel corso del quale i ragazzi maturano la loro nuova posizione di fronte al mondo. Ormai non più bambino, l’adolescente non si limita ad accettare come “oro colato” le esperienze, le relazioni e gli altri input offerti dal “pianeta degli adulti” e dalla sua famiglia in particolare, ma inizia a rielaborare tutto.

L’adolescente non è ne carne né pesce…:  sicuramente non si è più bambini ma nemmeno ancora adulti.

Paradossalmente mentre gli orizzonti si allargano e tutto sembra divenire possibile, le certezze diventano incertezze ed il numero degli interrogativi a cui dare risposta aumenta esponenzialmente.

Il mondo degli adulti che sino ad ora equivaleva ad un’ancora di appoggio e sicurezza, non è più così rassicurante. I nostri ragazzi hanno l’esigenza di mettere in discussione tutto e tutti, e diventano competitivi con noi adulti. Acquisiscono la consapevolezza di avere grandi potenzialità ma non sanno ancora bene come sfruttarle: come inesperti neo-patentati alla guida di una vettura troppo potente.

Accompagnare gli adolescenti significa fornire loro una motivazione ed una vocazione per portarli a credere che nel futuro sarà possibile anche per loro realizzarsi.

Bisogna aiutare i ragazzi a vedere questa fase della loro vita come un’avventura avvincente ed entusiasmante rivolta alla progettazione degli adulti che diverranno:  non più quindi un lasso di tempo sprecato nel quale ci si limita ad aspettare indolentemente di uscire da un letargo infruttuoso.

 

Questo periodo oltre ad essere di vitale importanza nel processo verso la maturità umana diventa essenziale anche per raggiungere la consapevolezza del cosa vuol dire essere cristiano. Le nuove esperienze ed i tanti quesiti dovranno essere accompagnati da noi “fratelli maggiori” e risolti da esaustive risposte.

Perché quindi, non proporre agli adolescenti un progetto di vita “UMANAMENTE VALIDO, CORRETTO E CONDIVISIBILE” incentrato sulla persona e sul messaggio di Gesù Cristo?

La comunità cristiana può e deve diventare il luogo privilegiato per affrontare questa grande nuova esperienza.

In questo delicato ed avvincente progetto, l’appartenenza ad un gruppo nel quale riconoscere un luogo di confronto, diviene di fondamentale importanza. È bene valorizzare l’esperienza del gruppo, nel quale i ragazzi  sono chiamati ad accogliere il progetto d’amore di Dio.

Ritrovarsi in gruppo permette di arricchire il loro bagaglio di conoscenze e di farli riflettere/confrontare sulle idee, l’attualità e i differenti modi di pensare.

I ragazzi percepiscono bene l’importanza dello sforzo di quanti ( famigliari in testa), a partire dal messaggio di Gesù, si prendono cura di loro, li sostengono nelle scelte della vita e li accompagnano nella loro crescita.

Tutta la comunità cristiana, e non solo i genitori, deve farsi carico di questi giovani, promuovendo iniziative pastorali “ad Hoc” ed offrendo testimonianza sul modo giusto per vivere la fede. La comunità è il terreno fertile dove gli adolescenti devono poter seminare il loro essere giovani uomini e donne, nella ricerca dell’essenza del vivere la cristianità.

Solo così impareranno a sentirsi parte viva e vitale di una società che sa valorizzare anche il loro pensiero rendendoli protagonisti della vita e della storia della Chiesa.

 

Quello che a Crespellano, dal settembre del 2013 stiamo provando a fare nel gruppo di giovanissimi di 1°, 2° e 3° superiore ( 15, 16 e 17 anni), è percorrere un articolato cammino nel quale puntare su un dialogo creativo, basato su prospettive innovative e coinvolgenti. Con quelli che sono i nostri limiti umani personali, stiamo cercando una comunicazione autentica e “faccia a faccia”. Una comunicazione ed un percorso fatto di Ascolto di noi stessi e degli altri, di ricerca della nostra identità di uomini/ragazzi e di cristiani, di silenzi, di sguardi, di “pizzate”, di sorprese, di week-end in montagna, di preghiere, di mascherate carnevalesche, di gioco, divertimento ed esperienze nuove…

…Nessuno deve infatti erroneamente pensare che scegliere di vivere nel Signore significhi vivere un’esistenza piatta, incolore, monotona. La vita del credente, ed in particolare del “Giovane Cristiano” è sempre entusiasmante ed appagante.

La gioia deve essere la dimensione e l’espressione della fede cristiana.

L’idea è di favorire una crescita attuata in un clima di gioia, dove la catechesi non è un gioco, ma può essere anche giocata.

Stiamo puntando ad un percorso che non è solo pura trasmissione di conoscenze: non vogliamo  incontri nei quali gli educatori si limitano a tenere una lezione cattedratica ed i ragazzi fungono esclusivamente da pubblico passivo.

Noi ci vogliamo limitare ad accendere la miccia: saranno i vostri/nostri ragazzi a far esplodere la Bomba!!!

Sono proprio loro che, per l'anno 2013/2014, avevano scelto il nome del gruppo in “PAELLA”: una pietanza fatta di riso, carne, verdure e pesce…

…Così come noi: un gruppo fatto di tanti caratteri/ingredienti diversi ed eterogenei ma che insieme esprimono un gusto unico.

 

Per attuare questo progetto stiamo provando a metterci in gioco insieme a loro, relazionarci con i ragazzi-destinatari, cercare di conoscerli a fondo, ponendoci quanto più possibile in ascolto dei segnali che sempre ci mandano.

Il progetto è molto ambizioso ma la risposta, a due anni dall'inizio dell'avventura, sembra buona, con un gruppetto che era partito da pochi elementi e che, attraverso una costante crescita ed evoluzione, è arrivato ad una costante presenza media durante l'anno di circa 20 ragazzi.

…Per concludere, vorrei aggiungere, a nome  mio e  del mitico Riccardo, che dal'inizio si è gettato anima e cuore in quest'avventura, oltre che degli altri educatori che si sono affiancati a noi in questi anni, che non siamo MAESTRI e comunque non COSI’ BRAVI: la verità è che i primi ad arricchirsi con questa esperienza siamo proprio noi!!!

Da questi ragazzi si può imparare e noi lo stiamo facendo ogni volta che li incontriamo.

 

                                                                                                                                                                      

“…Gli adolescenti dovrebbero essere osservati come quadri preziosi in un museo: non troppo vicino da tralasciarne la figura d’insieme, non troppo lontano da perdere di vista i dettagli che rendono ognuno di loro unico e irripetibile. In entrambi i casi ne perderemmo la vera bellezza e il vero valore.”

 

Paolo          

bottom of page